80esimo anniversario della Liberazione di Auschwitz
Quest’anno il Giorno della Memoria coincide con l'80esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche. Anno dopo anno, aumenta la preoccupazione davanti alla cresciuta dell'antisemitismo, e alla scomparsa di sempre più testimoni della Shoah. Lo ha ricordato anche Christoph Heubner, vicepresidente del Comitato Internazionale di Auschwitz, il quale ha sottolineato come l’Olocausto non sia iniziato ad Auschwitz ma nelle città, nei paesi dove gli ebrei sono stati prima emarginati e privati dei loro diritti.
Giovani non conoscono la Shoah
Un recente studio della Jewish Claims Conference, istituzione che si occupa di vittime del nazismo, ha analizzato la conoscenza dell’Olocausto in otto Paesi: Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Austria, Polonia, Ungheria, Romania e Germania. Gran parte dei giovani intervistati, tra i 18 e i 29 anni, ha una scarsa conoscenza della Shoah.
In Germania il 40% dei giovani tra i 18 e i 29 anni non sa che sono stati uccisi più di 6 milioni di ebrei. Inoltre il 4% dei giovani non ha mai sentito parlare di Olocausto e il 7% non ne è del tutto sicuro. Percentuale più bassa rispetto agli altri Paesi presi in esame, come la Francia o gli Stati Uniti, ma si tratta di un dato preoccupante. Lo studio parla di distorsione della storia e poca coscienza di quanto sia storicamente successo.
Positivo invece che in tutti i Paesi presi in esame, 9 adulti su 10 ritengano importante continuare a ricordare l'Olocausto, per evitare che si ripeta. Sia il Consiglio Centrale degli Ebrei in Germania, che la ministra della Famiglia Lisa Paus (Verdi) si sono detti comunque allarmati da questi risultati.
Le commemorazioni ad Auschwitz
Alla cerimonia commemorativa a Auschwitz-Birkenau per ricordare l’80esimo anniversario della liberazione dell’allora campo di concentramento, vede la presenza di numerosi capi di Stato e di governo, tra cui Macron, Re Carlo e Sergio Mattarella. Presente anche il Presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, accompagnato da Pavel Taussig, sopravvissuto allora appena dodicenne.
Steinmeier risponde all'ultima provocazione di Elon Musk che ha consigliato ai tedeschi di occuparsi meno del proprio passato. Il presidente tedesco ha sottolineando l'aumento dell'antisemitismo in Germania e invitato chi propone di tracciare una linea di demarcazione dal passato, ad andare a Auschwitz e a parlare con i sopravvissuti.
Per quanto il governo polacco abbia tenuto a dare a questa giornata un significato apolitico, è evidente che l’attualità e gli ultimi sviluppi internazionali giochino un ruolo di rilievo in questa commemorazione.
A proposito dei numerosi eventi in Germania, la stampa tedesca ricorda che i rappresentanti dell'AfD non sono stati invitati e non sono graditi. La presenza di politici AfD, alcuni dei quali in passato negazionisti dell’Olocausto o revisionisti, viene considerata dai parenti delle vittime una provocazione.
Giorgia Meloni sul Giorno della Memoria
Giorgia Meloni in un messaggio ha parlato di "orrore della Shoah", „di uomini, donne e bambini strappati alle loro case e portati nei campi di sterminio solo perché ebrei“. E di „piano premeditato condotto dal regime hitleriano che in Italia trovò anche la complicità di quello fascista, attraverso l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni“. I media italiani hanno tuttavia fatto notare il mancato riferimento alla Resistenza.
L'intervista a Liliana Segre
Anche l'Italia ricorda oggi le vittime dell'Olocausto con iniziative istituzionali e culturali. A Roma è stata apposta una corona davanti alla lapide dei deportati della Sinagoga maggiore della capitale italiana, alla quale era presente anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. In questa puntata del podcast risentiamo un estratto dell’intervista realizzata a Liliana Segre, in occasione della presentazione alla Buchmesse di Francoforte della traduzione tedesca del suo libro "La memoria rende liberi", in tedesco con il titolo "Erinnern macht frei". L’intervista è a cura di Daniela Nosari.
Banalità del male e tratti criminologici dei nazisti
A 80 anni dall’orrore dell’Olocausto, ci si continua a chiedere come sia stato possibile per i gerarchi nazisti arrivare a concepire e a compiere atti così disumani e spietati, nei confronti di altri esseri umani. Quali tratti criminali nascondeva la loro lucidità mentale? Ce ne ha parlato Antonio Leggiero, criminologo e autore tra l’altro di "Il profilo criminologico dei gerarchi nazisti" (Mursia).