L’attuale legge tedesca sui nomi
In base alla legge attuale, è possibile che uno dei due coniugi prenda solo il cognome dell’altro o che entrambi i partner mantengano i loro cognomi precedenti. Esiste anche la possibilità che uno dei due partner adotti un doppio nome composto dal proprio cognome e dal nome del coniuge. Non è possibile che entrambi i coniugi abbiano un doppio cognome congiunto. Per quanto riguarda i figli attualmente vale quanto segue: se entrambi i genitori hanno mantenuto il proprio nome o uno di loro ha un doppio nome, dopo la nascita devono concordare quale dei due cognomi dovrà portare il bambino. Il doppio cognome non è consentito. Anche dopo un divorzio, i figli generalmente mantengono il cognome precedente.
I cambiamenti più importanti
Il 1 maggio del 2025 entrerà in vigore la legge riformata e questo vuol dire che, fermo restando che tutte le precedenti opzioni per la scelta del nome restano possibili, in futuro le coppie sposate potranno anche scegliere un doppio nome congiunto, con o senza trattino. Di norma, anche i figli comuni riceveranno il doppio nome dei genitori. È anche possibile che entrambi i coniugi mantengano il proprio nome e che solo i figli abbiano il doppio nome. Ad esmpio, la signora Müller e il signor Maier potranno chiamarsi anche Müller-Maier (o Maier-Müller) con il trattino tra i due nomi, Müller Maier (o Maier Müller), senza trattino. E anche i loro figli si chiameranno Müller, Maier o potranno portare il doppio nome dei genitori e questo anche se i genitori hanno mantenuto i loro nomi.
Coppie non sposate e divorzio
La riforma riguarda le unioni non matrimoniali solo se nascono dei figli. In questo caso è possibile scegliere per loro un doppio nome tra i due cognomi dei genitori, ma la nuova legge sui nomi non prevede che i partner non sposati possano scegliere un cognome comune. In caso di divorzio, se uno dei genitori decide di cambiare nome, i figli possono seguirlo e cambiare anche loro nome, ma non sono obbligati a farlo. Va infine ricordato che la legge è retroattiva e con la sua entrata in vigore, anche le coppie sposate che hanno già un nome da coniugati potranno decidere in di optare per il doppio nome.
C’è il rischio che si arrivi ad una lunga catena di nomi?
Proprio per evitare catene di nomi infinitamente lunghe, che potrebbero allungarsi a ogni nuova generazione, anche dopo la riforma, i doppi nomi di coniugi e figli possono essere composti solo da un massimo di due nomi singoli. Ciò significa che se uno o addirittura entrambi i partner hanno già un doppio nome al momento del matrimonio, non possono scegliere un nome triplo o quadruplo come nome da sposati. Insomma, se la signora Maier, al momento del matrimonio con il signor Müller si chiamava già Schulze-Maier, dovrà scegliere uno solo dei due nomi. Il nome Schulze-Maier-Müller non è accettato.
Cosa succede per le coppie miste?
I coniugi o i genitori possono scegliere. Possono applicare per i propri figli la legge del Paese di appartenenza del coniuge o del genitore o, se uno dei due ha la residenza abituale in Germania, la legge tedesca.
Nuova legge sull’autodeterminazione dell'identità di genere
Il Bundestag ha approvato una nuova legge che facilita la possibilità di cambiare nome da maschile a femminile, o viceversa. Se prima erano previste lunghe pratiche burocratiche, oltre che perizie psichiatriche e il coinvolgimento del tribunale, al quale spettava la decisione finale, ora ci sono meno ostacoli e le persone maggiorenni potranno cambiare la loro identità di genere e il loro nome direttamente all'ufficio di stato civile. Per i minorenni fino ai 14 anni saranno i genitori o chi ne fa le veci a poter richiedere questo cambiamento. Per i minorenni dai 14 anni sarà permesso fare richiesta direttamente, ma dovranno ricevere l'approvazione dai genitori. La legge ha aperto un ampio dibattito in Germania.
Il doppio cognome in Italia
La sentenza del 1 giugno del 2022 della Corte Costituzionale Italiana aveva previsto che i genitori si potessero accordare su quale cognome attribuire ai figli. In questo modo si cercava di superare il fatto di attribuire automaticamente il cognome del padre. Secondo Sandra Sarti, segretaria generale della associazione “Rete per la parità”, in Italia non si vedono ancora gli effetti di questa sentenza, sia a causa dell’ostracismo di alcuni sindaci, sia perché le amministrazioni comunali non sono ancora provviste dei moduli necessari per fare richiesta di doppio cognome per i figli. Sarti mette anche in luce, comunque, la necessità che nella nuova legge sollecitata dalla sentenza, venga attuato un meccanismo di attribuzione automatica del doppio cognome.
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