La guerra dopo decenni di pace
“Mai più guerra! - abbiamo detto per ottant’anni. (…) In realtà stavamo solo dicendo: Se arriva la guerra non ce la vogliamo trovare davanti. Che sia solo altrove, grazie“, scrive Francesca Melandri nelle prime pagine del suo ultimo libro "Piedi Freddi" (Bompiani), tradotto in tedesco con "Kalte Füße" (Wagenbach). E riflette, dall'inizio alla fine, su cosa significhi oggi, durante l'invasione russa in Ucraina, inneggiare alla pace.
In questo libro autobiografico, infatti, la scrittrice romana intreccia le sue osservazioni sulla rappresentazione, anche mediatica e nei social, della guerra in Ucraina e sulla rimozione collettiva di una fetta del mondo politico e intellettuale italiano, al racconto della storia del padre. Franco Melandri, giornalista, fu un giovane tenente degli Alpini durante la tragica e disastrosa "Ritirata di Russia" dell'esercito fascista nell'inverno 1942-43. In quel caso era lui l’invasore, era lui ad aver combattuto dalla parte sbagliata. Ed ebbe la fortuna, uno fra pochi, di sopravvivere.
Narrare la guerra, ieri e oggi
Analizzando la storia e i paralleli o le differenze tra queste guerre di oggi e di ieri, Melandri sottolinea come la memoria storica italiana abbia cancellato l'andata in Russia, un'invasione fascista al fianco dei nazisti tedeschi. Una sorta di comoda "sbadatezza" della memoria collettiva italiana, per cui gli invasori sono tornati come vittime, tra l'altro "buoni" rispetto ai "cattivi" tedeschi. E di una certa "sbadatezza" parla anche rispetto alla guerra attuale.
Ma soprattutto la scrittrice nota che i luoghi geografici di quello storico scontro sono gli stessi di quelli che raccontano l’attuale conflitto di aggressione della Russia in Ucraina, che si trattò in realtà di una Ritirata d'Ucraina - e i paralleli fra ieri e oggi si accavallano, con l'urgenza di cercare la verità, pur conciliabile con l'affetto per i nostri cari. Perché il racconto di quella tragedia fatto dal padre è stato incompleto e filtrato, prima per spiegarlo alle sue bambine, e anche dopo, per una mitologia familiare che oggi fa sorgere tante domande nell'autrice.
Ma perché è nato questo libro, da quale sentimento? "Il mio sgomento è stato sull’incapacità di capire la monumentale rilevanza per il nostro futuro di questa guerra". E cosa detesta Francesca Melandri della retorica guerra-pace? "La retorica che ci parla di pace come se fosse un’entità astratta che non ha conseguenze sulle vite e sui corpi delle persone".
La vita fra Italia e Germania
Con Francesca Melandri abbiamo però parlato anche di cosa l'ha portata a vivere "da pendolare" tra Roma, Berlino e Brunico, in Alto Adige, della sua famiglia italo-tedesca, anzi, europea, di traduzioni, case editrici e di incontri: con il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e con il presidente italiano Sergio Mattarella, in visita di Stato in Germania pochi giorni fa.
Francesca Melandri presenta "Piedi freddi" nei prossimi giorni in Germania: a Berlino il 9 ottobre, a Lipsia il 10, a Colonia l'11 con molte altre autrici italiane, e a Bonn il 14 ottobre. L'autrice sarà presente anche alla Fiera del libro di Francoforte che inizia il 16 ottobre.