Mercatini, sempre più cari
A causa dell’inflazione e dell’aumento dei costi dell‘energia, secondo diversi osservatori tedeschi, quest’anno nei mercatini di Natale tedeschi ci sarebbero prezzi più alti. Per il Glühwein, il vin brulé ha un costo che va dai 3 euro circa, fino ai 6 - 7 euro il bicchiere, incluso il cosiddetto «Pfand» e cioè la cauzione per la tazza. Tra le città più care, Monaco ovviamente.
Rispetto agli anni passati, si calcola un aumento che si aggira attorno al 10-15% .
A Colonia, il mercatino «low cost»
Non a caso si sta facendo strada una nuova idea commerciale e cioè il «mercatino low-cost». Una nota catena di supermercati discount tedesca, vicino a una sua filiale, nel quartiere di Ehrenfeld ha aperto a Colonia un mercatino di Natale con prezzi da discount, e che promette di essere «il più economico di tutta la Germania». Qui il vin brulé costa 1 euro, il Bratwurst, sia di carne che vegetariano, e mandorle tostate o biscotti a 2 euro. Gli organizzatori sostengono che il ricavato del mercatino sarà devoluto a un centro giovanile a Colonia – questo è perlomeno quanto dichiarano gli organizzatori.
La musica costa cara
Oltre all’infazione e ai prezzi dell’energia, un altro motivo che ha portato al caro prezzi dei mercatini è dovuto alle tariffe GEMA, e cioè alla SIAE tedesca che regola il costo dei diritti per utilizzare la musica. Secondo alcuni osservatori quest’anno le tariffe sarebbero triplicate. Ad Hannover un mercatino di Natale dovrà pagare circa 45.000 euro alla GEMA, invece dei soliti 9.500. La GEMA, rifacendosi a una sentenza, ha infatti cambiato la modalità di calcolo delle tariffe, e considera l'intera area del mercato natalizio, e non solo lo spazio vicino al palco. La città di Hannover per risparmiare ha deciso che in alcuni giorni gli spettacoli saranno senza musica. A Ratisbona addirittura la musica è stata totalmente stralciata dal programma.
Mercatini, tra tradizione e giro d’affari
I mercatini di Natale in Germania hanno radici antichissime. Il mercatino di Norimberga risale al 1500, quello di Dresda risale al 1400. Ma il più antico, secondo l'istituto tedesco che registra i record, sarebbe il mercatino di Bautzen, in Sassonia, nella Germania dell'est, e risalirebbe al 1384. Nato inizialmente come mercatino promosso dalla corporazione dei macellai, solo successivamente è stato aperto anche ad altri artigiani.
Ma al di là della storia e della tradizione, oggi i mercatini muovono milioni di turisti, sia tedeschi che stranieri, e secondo una stima portano a un giro di affari di oltre 3 miliardi di euro, in continua crescita.
Quanto amano i tedeschi i mercatini di Natale?
Secondo un sondaggio di Statista la visita al mercatino è un must per oltre la metà dei tedeschi (58%), anche se oggi si preferisce acquistare i regali online. Ma alla domanda: "Cosa ti infastidisce di più del periodo natalizio?" gli stessi tedeschi hanno risposto "La massa di persone quando si fa shopping o ai mercatini" (41%). Gli uomini ai mercatini sono i più spendaccioni (spesa media 83,3 euro per gli uomini, contro 72,8 euro per le donne).
L’81% dei tedeschi sostiene di fare una dieta prenatalizia per arrivare in forma alle feste. Ma il 76% ha dichiarato di aver acquistato ben quattro settimane prima di Natale, Spekulatius e Lebkuchen, i biscotti speziati e il pan di zenzero. Che sono anche il cibo natalizio preferito dai tedeschi – l’insalata di patate con la salsiccia tedesca, l’anatra o l’oca come preferenze arrivano solo dopo.
Tra l'altro, tra gli incassi maggiori infatti ci sono proprio i dolci. Quest’anno l'industria dolciaria tedesca natalizia ha prodotto circa 167 milioni di dolci. Di cui un terzo esportato in Paesi come Stati Uniti, Australia e Sudafrica.
Le tradizioni italiane e tedesche in Alto Adige
Nel suo libro „Südtiroler Weihnacht“ (Natale sudtirolese, editore Folio Verlag) l’autrice altoatesina Marlene Lobis racconta il Natale della sua regione, in cui tradizioni italiane e tedesche si fondono perfettamente. In una lunga intervista Marlene Lobis ci racconta come sono nate alcune di queste tradizioni. Il calendario dell’avvento e la corona dell’avvento sono nate per esempio per rendere più giocosa l’attesa dei bambini, e l’idea l’ha avuta un teologo protestante, Johann Hinrich Wichern attorno all‘800. Tra le tante curiosità raccolte da Marlene Lobis, anche la storia del «Krampus», personaggio «mostruoso» che avrebbe accompagnato San Nicola il 6 dicembre, e che avrebbe avuto il compito di «prendere i bambini cattivi», un avvertimento usato dalle mamme sudtirolesi per tenere buoni i più piccoli.