Come si diventa patrimonio dell'Unesco?
L'Unesco, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura ha l'obiettivo di promuovere la collaborazione tra i Paesi del mondo attraverso i canali dell'educazione, della scienza e della cultura. La sua missione iniziò nel 1954 quando l'Egitto decise di costruire la diga di Assuan, che avrebbe inondato la valle del Nilo ed un gran numero di monumenti di quello che era stato, un tempo, Nubia. L'Organizzazione aveva quindi lanciato una campagna internazionale per salvaguardare questi monumenti, mettendo così il punto di partenza per la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale (1972), con la conseguente istituzione della Lista del Patrimonio Mondiale. I Paesi della Convenzione che propongono la candidatura dei nuovi beni per l'iscrizione nella Lista dell'Unesco, preparano una sorta di "inventario" dei siti che si trovano nel proprio territorio e che intendono iscrivere. Il percorso non è breve: prima di entrare a fare parte del patrimonio Unesco è richiesto un lungo lavoro di diplomazia. Il Comitato si riunisce una volta all'anno per esaminare le candidature e si avvale dell'aiuto di tre organi che si occupano dei siti culturali, dei siti ambientali e della conservazione e restauro del patrimonio culturale.
Quali i requisiti per diventare patrimonio dell'umanità?
I beni, aldilà della popolazione e dei territori nei quali sono collocati, devono rispondere ad almeno uno dei dieci criteri previsti nelle Linee Guida Operative. Affinché un bene possa essere considerato di "eccezionale valore universale", deve anche soddisfare le condizioni di integrità e autenticità, e deve essere dotato di un adeguato sistema di tutela e di gestione. La Lista del Patrimonio Mondiale è attualmente composta da oltre 1.100 beni presenti in 167 stati del mondo.
In Germania circa 50 patrimoni Unesco
Sono tanti i luoghi da tutelare e preservare, dalla cattedrale di Aquisgrana, alla Speicherstadt di Amburgo, l'area di antichi magazzini attorno al porto, la più grande al mondo, in cui in epoca coloniale si immagazzinavano caffè e cacao in arrivo dal Sudamerica. E ora si è aggiunto il Palazzo di Schwerin, nella Germania del Nord, nel Meclemburgo-Pomerania Occidentale. Si tratta delle residenze di Schwerin che comprende oltre al castello che si trova su un isolotto, oltre 30 altri edifici.
La storia del Palazzo di Schwerin
Ed è a Friedrich Franz II., che dobbiamo l'antica residenza dei duchi del Meclemburgo, la Schweriner Residenzensemble. Perché quando il padre muore nel 1842, Friedrich Franz II. a soli 19 anni prende in mano le redini della sua dinastia. E sceglie di rimettere a nuovo l'antico palazzo di famiglia con un progetto ambizioso. Ce lo ha raccontato Jürgen Hingst, guida turistica del palazzo: "Friedrich Franz II ha innanzitutto cercato chi avrebbe potuto portare avanti questa costruzione. E ha scelto un architetto. Georg Adolf Demmler che sul vecchio castello rinascimentale, senza distruggerlo, ha costruito un nuovo palazzo".
Come si presenta oggi il palazzo
L'esterno e l'interno del castello, ad eccezione delle sale interne dell'ala del lago, distrutte da un incendio nel 1913 - sono in gran parte originali. E si possono visitare. "L'highligt è la parte storica - racconta Hingst - e cioè la sala del trono, si può vedere dove governava e teneva le sue udienze Friedrich Franz II. Le stanze di famiglia, la sala da biliardo, la biblioteca. Ed è tutto accessibile". Nel palazzo ha anche sede anche il Parlamento regionale del Meclemburgo. E In un castello simile c'è naturalmente un fantasma, un cosiddetto "Kobold", ed è il Petermännchen "una sorta di folletto, che risale al Rinascimento ed è lì da oltre 400 anni", racconta Hingst.
La Via Appia Antica nel patrimonio Unesco
Oltre alla Germania è l’Italia il Paese con il maggior numero di siti Unesco. Sono 60 quelli riconosciuti come patrimonio dell'umanità. Recentemente la prima e più importante delle grandi strade realizzate dalla Roma imperiale è entrata a far parte della Lista del patrimonio mondiale. Costruita verso la fine del IV secolo a.C., collegava Roma a Capua, oggi Santa Maria Capua Vetere e solo dopo fu ampliata fino a Brindisi. Con Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico dell'Appia Antica abbiamo fatto un salto indietro nel tempo per capire l'importanza di questa grande strada, uno dei simboli eterni dell'Impero Romano: "L'Appia Antica è stata definita la regina delle strade lunghe, sicuramente per la sua opera importante di ingegneria, la sua importanza era data dal fatto che collegava Roma con la Grecia che era stata adottata dai Romani come culla della civiltà e quindi è una strada che è diventata anche una strada della cultura". Quilici ci ha spiegato anche quali sono i monumenti e i tratti più importanti Via Appia Antica e come è entrata a far parte del patrimonio Unesco.