In Germania, tutte le offerte di retribuzione vengono sempre formulate al lordo e mai al netto. Sia che ci si riferisca a cifre mensili o annuali. Dobbiamo perciò stare molto attenti e fare bene i conti per non rimanere delusi dal nostro stipendio effettivo. Qualsiasi sia la somma offerta dobbiamo sempre calcolare che, a fine mese, tolte tutte le trattenute e le tasse, ci troveremo in tasca poco più della metà della cifra iniziale.
Quali detrazioni sono sempre presenti in busta paga?
Le principali sono il fondo per la pensione e la per la disoccupazione, l'assicurazione sanitaria, il fondo per la non autosufficienza e, se siamo credenti, la tassa ecclesiastica. Diciamo che il nostro stipendio, in base alla classe fiscale che ci è stata attribuita dall’Agenzia delle entrate tedesca, cioè il Finanzamt, è soggetto ad una tassazione che può variare dal 39% fino ad un massimo del 43%.
Altri fattori sono determinanti per stabilire quanto si può portare a casa a fine mese
In Germania, a parità di lavoro svolto, gli stipendi variano da Land a Land, cioè da Regione a Regione. Ad Amburgo, ad esempio, gli stipendi medi sono i più alti rispetto a tutto il resto della Germania. Mentre negli ex Länder della DDR si guadagna un po’ di meno. Fa eccezione la città stato di Berlino. Un altro fattore è poi quello delle qualifiche, delle esperienze professionali e dei titoli di studio. Va purtroppo aggiunto che, ancora oggi, esiste in Germania un divario retributivo tra uomini e donne: in alcuni casi il salario lordo delle lavoratrici, a parità di esperienza professionale e stessa funzione dei colleghi maschi, è inferiore fino anche al 6%.
A chi rivolgersi per sapere quanto si guadagna in Germania in un settore specifico
La cosa migliore sarebbe quella di rivolgersi ad un sindacato o ad una associazione di categoria, in alternativa esistono sul web diversi siti, in lingua tedesca ovviamente, che forniscono informazioni sicure e serie. Uno di questi, ad esempio, è il sito dell’Istituto di scienze economiche e sociali della Hans-Böckler-Stiftung, fondazione legata al DGB, cioè alla Confederazione dei sindacati tedeschi.
Cliccando sul link, è possibile sapere, con una certa precisione, quanto si può arrivare a guadagnare, sempre al lordo ovviamente, in 200 diversi settori del mondo del lavoro.
Alcuni esempi concreti: una cameriera e una magazziniera
In un ristorante sotto i cento dipendenti, senza alcuna esperienza e alcuna mansione di responsabilità, con un contratto di 39 ore alla settimana, classe fiscale 5 e nel Nordreno-Vestfalia, lo stipendio lordo sarebbe di circa 2070 euro. Tolte le detrazioni e le tasse si arriva a circa 1200 euro netti al mese.
Un impiego da magazziniera prevede circa 2100 euro lordi al mese con un netto di poco più di 1200 euro. Un uomo però, guadagnerebbe 100 euro in più al mese, sempre a parità di ore di lavoro e di mansione.
Si tratta di assunzioni regolari, con un contratto di lavoro, con tutti i contributi versati e tutte le tutele che proteggono lavoratrici e lavoratori. In modo da avere poi diritto alla disoccupazione, alla malattia e ai giorni di ferie.
A volte purtroppo la realtà è diversa, soprattutto nel settore della ristorazione. Qui soprattutto le offerte vitto e alloggio vanno valutate con molta cautela.
Come calcolare un mensile lordo?
In Germania esiste il salario minimo. Questo vuol dire che ad ogni lavoratore deve essere garantita, ad oggi, maggio 2024, una retribuzione di almeno 12,41 € lordi all’ora. Basta quindi semplicemente moltiplicare il numero delle ore previste dal contratto per la retribuzione oraria minima. Sotto a questa cifra non si può andare. E questo vale anche per i Minijob – contratti particolari che permettono di guadagnare fino ad un massimo di 538 euro al mese. Ma attenzione: per alcune categorie, come ad esempio i paramedici o gli impiegati del settore sanitario, il minimo salariale è più alto, di 15,50 € lordi all’ora. Non dimentichiamo poi i contratti collettivi, che prevedono a volte condizioni più favorevoli e regolano anche la tredicesima, che in tedesco si chiama Weihnachtsgeld. Solo alcune categorie, come gli apprendisti in formazione, possono prendere meno del salario minimo stabilito.
L’esperienza e i consigli di una cuoca italiana in Germania
Paola (nome di fantasia), è una cuoca italiana. La sua esperienza è internazionale, per lavoro ha, infatti, girato il mondo: Stati Uniti, Australia, Malta e Francia. Nel 2020 si trasferisce in Germania, dove vive ormai stabilmente. Agli inizi ha lavorato per alcuni ristoranti italiani, ricoprendo posti di enorme responsabilità, ma a condizioni che non rispecchiavano quelle stabilite per contratto. Poi, la svolta e l’assunzione in un ristorante tedesco in qualità di semplice cuoca. La sua vita è cambiata radicalmente, sia a livello di salario, sia come orari, che le permettono di avere una adeguata vita sociale e privata.
La parola all’esperto fiscale e la questione delle cosiddette ‘Steuerklassen’
Se si lavora a contratto in Germania, si pagano i contributi sulla base di differenti categorie d'imposizione o classi fiscali di appartenenza, in tedesco le Steuerklassen. Insieme a Vincenzo Ciulla, esperto fiscale di Düsseldorf, cerchiamo di fare chiarezza su ognuna delle sei categorie fiscali esistenti.