Strategia contro la solitudine
Lisa Paus (Die Grünen), ministra federale della famiglia, degli anziani, delle donne e della gioventù, ha presentato un programma suddiviso in ben 111 misure, volte a sensibilizzare la società verso il problema della solitudine, affinché questa, prima di tutto, smetta di essere un tabù. Già nel 2022, il governo ha lanciato il Kompetenznetz Einsamkeit, la “Rete di competenza sulla solitudine”, per studiare il fenomeno in modo più dettagliato. In futuro, questo gruppo di ricerca analizzerà regolarmente la portata e la prevalenza della solitudine in un cosiddetto barometro della solitudine. Saranno sostenuti programmi di ricerca e cattedre universitarie sul tema e il successo della strategia sarà regolarmente verificato attraverso un monitoraggio.
Il piano prevede, per esempio, la formazione dei dipendenti di aziende o associazioni per riconoscere e reagire ai segnali di solitudine. L'obiettivo è fornire alle persone socialmente isolate un maggiore sostegno, attraverso attività ricreative, ma anche con un aiuto più rapido per i problemi di salute mentale.
Il governo sta esaminando la possibilità di creare una coalizione nazionale contro la solitudine, con soggetti interessati provenienti da imprese, associazioni, fondazioni e chiese, mentre è già prevista la creazione di un gruppo di lavoro interministeriale. Un altro obiettivo è quello di ridurre i tempi di attesa per le psicoterapie. Un grave problema, che tocca anche i giovani.
I rischi legati alla solitudine
La solitudine è altamente pericolosa per la salute. Le persone sole hanno maggiori probabilità di soffrire di depressione, di malattie cardiache, diabete o demenza. Hanno un rischio maggiore di ammalarsi e possono essere più spesso vittime di ictus o infarti. Ma la solitudine cronica, fa notare la ministra per la famiglia, è pericolosa anche per la democrazia.
Ce lo spiega una recente indagine condotta su giovani adulti dalla ricercatrice sulla solitudine Maike Luhmann di Bochum, che mostra che le persone sole hanno maggiori probabilità di perdere la fiducia nella società e nella democrazia, spesso non vanno più a votare e sono più inclini alle teorie cospirative rispetto a coloro che sono socialmente ben integrati. Il fenomeno minaccia quindi la coesione sociale.
La solitudine in Germania
Sulla base di un’indagine della Deutsche Depressionshilfe, un quarto dei tedeschi si sente molto solo, la metà si sente un po' sola e solo un buon quarto afferma di non sentirsi solo. Secondo i dati del governo, nel 2017 la percentuale di persone che si sentiva a volte profondamente sola era pari al 14%,. Gli effetti della pandemia hanno portato a un aumento significativo di questa percentuale che si aggira ora intorno al 42%, tre volte tanto, quindi.
Finanziamento della Strategia contro la solitudine
La strategia si basa sull'utilizzo delle strutture esistenti. Non sono previsti fondi speciali per la sua attuazione. Paus non ha, infatti, richiesto nuovi finanziamenti. Difficilmente ne avrebbe ricevuti di nuovi. In estate, ricordiamolo, il ministro delle Finanze Lindner le aveva negato finanziamenti per il suo progetto relativo alla Kindergrundsicherung e le aveva fatto fare tagli anche agli assegni parentali.
Il Sozialverband Deutschland fa notare che sono soprattutto le autorità locali ad aver bisogno di sostegno finanziario per poter finanziare i servizi di supporto in modo stabile e permanente. Ma questo è proprio il nodo di quest'iniziativa del governo: mancano i fondi.
La solitudine di chi si trasferisce all’estero
Il tema dell’espatrio è spesso affrontato nella psicoterapia con pazienti che vivono sulla propria pelle la solitudine, anche dovuta allo sradicamento dal proprio Paese di origine. Quali effetti può avere l'esperienza migratoria sulla nostra salute mentale? Lo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Valeria Fiorenza Perris, psicologa e direttrice clinica di unobravo.com, un servizio di psicologi e psicologhe italiane che offrono il proprio sostegno online, accessibile quindi anche a italiani e italiane all'estero.
Giovanni Trapani offre il suo tempo e aiuto facendo volontariato presso l'associazione culturale Mondo Aperto che apre i propri spazi anche ai più anziani, che fanno parte della prima generazione di immigrati italiani a Colonia. Giovanni fa passare loro qualche ora in compagnia, cantando vecchie canzoni e ascoltando le loro storie.