L'amore incondizionato dei tedeschi per il Trentino-Alto Adige COSMO italiano 17.04.2025 23:23 Min. Verfügbar bis 17.04.2026 COSMO Von Francesco Marzano

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L'amore incondizionato dei tedeschi per il Trentino-Alto Adige

Stand: 17.04.2025, 16:00 Uhr

a cura di Francesco Marzano, Giulio Galoppo e Tommaso Pedicini

Per ragioni storiche la regione più a nord d'Italia è da sempre la meta prediletta dei turisti germanici che, vicino casa e parlando in tedesco, possono godere di montagne uniche, di un clima quasi mediterraneo e di un' enogastronomia che mette insieme il meglio della tradizione italiana e di quella mitteleuropea. Giulio Galoppo riassume i numeri del turismo in Trentino, mentre con Roberto Failoni e Ileana Olivo parliamo di turismo di massa ma anche del rischio spopolamento di alcune vallate.

I tedeschi, da sempre, subiscono il fascino delle Dolomiti | Bildquelle: imago Fokke Baarssen

Da dove nasce l’autonomia del Trentino-Alto Adige?

Fino al 1918, la regione faceva parte dell’Impero austro-ungarico. Ancora oggi, in Alto Adige – che in tedesco si chiama Südtirol – la maggior parte della popolazione parla tedesco, mentre in alcune valli, come la Val Gardena e la Val Badia, si parla anche ladino, una lingua retoromanza. In quasi tutto il territorio trentino, invece, si parla da sempre italiano. Per questo, la regione è un vero ponte tra Italia e mondo germanico.  Dopo la Seconda guerra mondiale, l’Italia e l’Austria firmarono un accordo, il Patto De Gasperi-Gruber (1946), per garantire i diritti della popolazione di lingua tedesca. Da lì è nata l’autonomia che conosciamo oggi.

Trentino-Alto Adige, una delle mete turistiche più amate d’Europa

I numeri lo confermano. Nel 2023, l’intera Regione ha registrato circa 55 milioni di pernottamenti. Nella sola estate del 2024, invece, in Trentino, i pernottamenti hanno superato i 10 milioni, con una prevalenza di turisti italiani (il 61%). Tra gli stranieri, la fetta più grossa è costituita da turisti tedeschi, che sono stati il 17% dei turisti totali. Seguono gli olandesi, i polacchi, gli austriaci e gli inglesi. Se guardiamo all’Alto Adige, nel corso di tutto il 2024, ci troviamo di fronte a un numero record di oltre 37 milioni di pernottamenti. In Alto Adige i turisti tedeschi rappresentano addirittura la metà di tutti i visitatori.

Cosa affascina i tedeschi del Trentino-Alto Adige?

L’aspetto linguistico e i legami storici e culturali hanno un peso importante nella scelta, ma non quanto la natura. I tedeschi adorano le Dolomiti, Patrimonio dell'Umanità UNESCO, ideali per escursioni, sci e alpinismo, il lago di Braies, noto per la sua bellezza naturale e le opportunità di trekking, Merano, Bolzano, la Val Pusteria e località come Molveno in Trentino, con il suo lago, dove in estate i tedeschi sono la maggioranza assoluta dei turisti, ma anche le valli di Fassa e Fiemme. E chiaramente anche la sponda trentina del Lago di Garda, oltre che le città di Trento e Rovereto.

Meta privilegiata di grandi nomi della cultura e della politica tedesche

Il Lago di Garda è solo una delle tante mete privilegiate in Trentino-Alto Adige | Bildquelle: imago Michael Bihlmayer

L’ex cancelliera tedesca Angela Merkel ha un legame speciale con la Regione. Ma anche in passato, il Trentino-Alto Adige ha conquistato grandi nomi tedeschi. Lo stilista Karl Lagerfeld trascorreva le vacanze in Val Venosta. E lo scrittore Hermann Hesse ha soggiornato a lungo in Trentino, a Montagnaga di Piné, dove scrisse alcune delle sue opere più celebri. E Merano può vantare una lunghissima lista di personalità politiche e del mondo culturale tedesco che hanno scelto la ​città termale per cure e vacanze già a partire dalla fine dell'800.

Il Trentino-Alto Adige e il turismo sostenibile

Si sta facendo strada un modo diverso di pensare e gestire il turismo: un approccio più responsabile, sostenibile e soprattutto orientato al lungo termine. Non a caso, l’Alto Adige, fa parte della Rete internazionale di osservatori per il turismo sostenibile (INSTO), promossa da UN Tourism, l'agenzia dell'ONU che si occupa di turismo.

In tutta Europa, ci sono solo sette osservatori di questo tipo, e uno si trova proprio in Alto Adige.

In Alto Adige, per esempio, l’affluenza turistica ha toccato nel 2024 quota 37 milioni. Troppi, rispetto al numero dei residenti che si aggira intorno ai 350mila. Quindi, la provincia autonoma di Bolzano ha fissato un limite al numero di posti letto disponibili per turisti, il cui obiettivo è quello di mantenere un equilibrio tra qualità della vita locale e disagi creati dal turismo; quindi, fare in modo che i costi del turismo non superino i benefici. Il tetto dei posti letto per turisti è ovviamente solo un primo passo nella costruzione di uno scenario futuro di sostenibilità.

I primi dati relativi al 2025

La stagione sciistica si sta per concludere e si possono quindi tirare le somme sull’andamento del turismo in Trentino-Alto Adige per l’inizio del 2025. Ce ne parla Roberto Failoni, assessore al turismo, artigianato, commercio, foreste, caccia e pesca della Provincia autonoma di Trento. Failoni sottolinea che, nonostante condizioni atmosferiche non sempre ideali, l’inverno 2024/2025 si è concluso con numeri importanti, ma soprattutto con capacità di spesa considerevole. Una stagione invernale di successo e un inizio d’anno che fa solo ben sperare per il turismo primaverile ed estivo. L’offerta, ricorda Failoni, è di alta qualità e diversificata e va a sommarsi ad un paesaggio naturale di per sé già unico nel suo genere. La cosa importante – conclude Failoni – è riuscire a “destagionalizzare” il turismo, distribuendo i flussi turistici anche su stagioni diverse dall’inverno e dall’estate in cui si verifica puntualmente il tutto esaurito.

Come arginare il rischio di spopolamento dei borghi trentini?

Le potenzialità e gli eccellenti numeri del turismo sono solo una faccia della medaglia. Il Trentino-Alto Adige affronta, infatti, anche il problema dello spopolamento, con paesi e borghi che perdono sempre più residenti stabili. Per remare contro questa tendenza, la Provincia di Trento ha deciso di finanziare con cifre fino a 80mila euro la ristrutturazione di un immobile a chi è pronto a viverci per almeno 10 anni, o ad affittarlo a canone moderato a qualcuno che ci risieda stabilmente. Di questo progetto se ne occupa un ufficio provinciale apposito che ha individuato i territori e i paesi trentini da ripopolare e vi accompagnerà i nuovi residenti. Ileana Olivo è la dirigente di questa unità. Olivo racconta ai nostri microfoni che il progetto ha avuto una risonanza enorme, con molti interessati da tutto il mondo che ambiscono a trasferirsi e risiedere in Trentino, incentivati da questo piano della Provincia.