*** Attenzione: dopo la realizzazione di questo video il governo italiano ha rinviato la scadenza per lo Spid e ne sta mettendo in dubbio l'esistenza. Le informazioni su come farlo restano per ora comunque valide. ***
Dov'è la residenza fiscale?
Nel momento in cui scegli di andare a vivere in Germania, uno degli aspetti da non tralasciare è quello di capire se, e in che termini, hai ancora degli obblighi fiscali nei confronti del fisco italiano. Se lavori e produci reddito in Germania, sei ancora tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi e a versare le relative imposte in Italia oppure no? Rischi di vedere tassato due volte lo stesso reddito?
Stando alle indicazioni fornite dall'Agenzia delle Entrate italiana, ad esempio, non basta iscriversi all'anagrafe di un qualsiasi comune tedesco, fare cioè la cosiddetta "Anmeldung", per essere considerati residenti fiscalmente all'estero. La nostra residenza anagrafica non coincide obbligatoriamente con quella fiscale.
Per l'Italia continuiamo infatti a mantenere la residenza fiscale italiana se, per la maggior parte dell'anno solare (almeno 183 giorni, 184 giorni per gli anni bisestili), manteniamo anche uno solo dei seguenti requisiti:
- siamo iscritti all'anagrafe della popolazione residente;
- abbiamo il nostro domicilio in Italia (ai sensi dell'articolo 43 del codice civile);
- abbiamo la nostra residenza in Italia (ai sensi dell'articolo 43 del codice civile).
In questi casi, quindi se non sei iscritto all'AIRE e hai domicilio o residenza in Italia per più di metà dell'anno, devi continuare a pagare le imposte sui redditi delle persone fisiche in Italia.
Questo obbligo non significa però che devi necessariamente pagare le tasse due volte. Da diversi anni l'Italia ha infatti stipulato con numerosi Paesi esteri delle Convenzioni bilaterali per evitare le doppie imposizioni sul reddito e sul patrimonio.
*** Aggiornamento di gennaio 2024***
Attenzione, il governo Meloni ha introdotto delle sanzioni per chi vive all'estero ma non risulta iscritto all'AIRE: dal primo gennaio 2024 le sanzioni saranno fra i 200 e i 1000 euro per anno di non iscrizione e sono anche retroattive, fino ad un massimo di 5 anni.
La doppia tassazione si può evitare
La Convenzione tra l'Italia e la Germania contro la doppia imposizione fiscale è stata firmata nel 1989 ed è stata ratificata ed entrata in vigore nel 1992. L'accordo ha introdotto, in linea di principio, il divieto della doppia imposizione tra i due Paesi, ovvero sullo stesso reddito non si può applicare più volte la stessa imposta. Se siamo lavoratori dipendenti, ad esempio, le imposte che abbiamo già pagato a titolo definitivo in Germania (Paese dove abbiamo prodotto il nostro reddito), non le dobbiamo ripagare in Italia (Paese dove continuiamo ad avere la residenza fiscale).
Possiamo cioè detrarre dall'imposta italiana l'imposta che abbiamo già versato in Germania. Questo significa che, quando presentiamo la dichiarazione dei redditi in Italia, abbiamo diritto ad un abbattimento dell'IRPEF pari alla somma delle imposte che già abbiamo versato, a titolo definitivo, in Germania.
Poiché Germania e Italia applicano aliquote diverse per calcolare le imposte dovute da redditi da lavoro dipendente, è comunque possibile che si debba versare all'Agenzia delle Entrate italiane un'eventuale differenza. Per il calcolo esatto, che non è semplice, il consiglio è quello di rivolgersi ad un commercialista.
Casa in Italia e IMU
E se possiedi un immobile in Italia? Se ti sei trasferito in Germania, ti sei iscritto all'AIRE e in Italia sei proprietario di una casa o di un appartamento che era la tua prima casa, fai attenzione.
Dal giorno in cui ti sei registrato come residente all'estero, quindi ti sei iscritto all'AIRE, la tua abitazione perde infatti lo status di "abitazione principale" e viene considerata come "a disposizione" - a meno che tu non l'abbia affittata. Questo significa che sei obbligato a pagare l'IMU, cioè l'Imposta Municipale Propria, e devi continuare a pagare la TARI (imposte indirette).
Poiché ogni Comune ha la facoltà di modificare, in più o in meno, l'aliquota dell'IMU fissata dalla legge, e il versamento a volte dall'estero può risultare difficoltoso, è sempre meglio contattare l'Ufficio Tributi del Comune dove si trova l'immobile.
Importante: i cittadini residenti AIRE che percepiscono una pensione maturata in regime di convenzione internazionale con l'Italia e possiedono un immobile destinato al solo uso abitativo, cioè dato in affitto o in comodato d'uso, hanno diritto di usufruire di una riduzione dell'IMU. Ogni anno la Legge di Bilancio stabilisce in quale percentuale è concessa la riduzione.
Di norma, se la tua residenza fiscale risulta in Germania e non hai altre entrate o redditi in Italia, non sei tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi. Diverso è invece se decidi di dare in affitto la tua abitazione italiana. In questo caso l'immobile viene considerato come "locato". Questo significa che, oltre all'IMU e alla TARI, dovrai anche pagare le imposte dirette (IRPEF o cedolare secca), calcolate in base al reddito da locazione. In questo caso dovrai comunque presentare la dichiarazione dei redditi.
Dichiarazione dei redditi in Germania: la Steuererklärung
In Germania, in generale, è obbligatorio tassare il proprio reddito se si ha la residenza sul territorio federale, o se vi si soggiorna per più di sei mesi (183 giorni) in un anno solare. Ma non tutti sono obbligati a consegnare una dichiarazione dei redditi.
Nel caso in cui si è lavoratori dipendenti, l'imposta sul reddito viene infatti automaticamente detratta dal salario: in tedesco si parla di "Lohnsteuer" (imposta sul salario). In linea di principio, quindi, se hai un solo lavoro, sei celibe o nubile, non hai figli e, oltre allo stipendio mensile, non hai altre entrate, non sei tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi.
Lo stesso vale se hai solo un Minjob e non superi il tetto massimo di entrata mensile fissata per questo tipo di prestazione lavorativa.
In base alla legge sull'imposta sui redditi (Einkommensteuergesetz – EStG, paragrafo 46), devono presentare la dichiarazione, ad esempio:
- lavoratori coniugati, nel caso in cui uno dei due coniugi abbia la classe fiscale V o VI, oppure IV con fattore (Steuerklasse IV mit Faktor, V o VI);
- lavoratori dipendenti che hanno più di un impiego (classe fiscale VI);
– persone che hanno ricevuto più di €410 all'anno in sussidi statali: sussidio di disoccupazione, assegni parentali, retribuzioni per malattia o per congedo di maternità, cassa integrazione o indennità per insolvenza (Arbeitslosengeld, Elterngeld, Krankengeld, Mutterschaftsgeld, Kurzarbeitergeld, Insolvenzgeld);
– persone che hanno ricevuto più di €410 all'anno attraverso altre fonti di reddito (ad esempio, l’affitto di immobili);
– lavoratori autonomi, freelance e liberi professionisti.
La dichiarazione dei redditi deve essere presentata, di norma, entro il 31 luglio dell'anno solare successivo. La data può però anche essere posticipata o, in alcuni casi, vengono concesse delle proroghe. Quest'anno, ad esempio, a causa della pandemia, la scadenza è posticipata al 31 ottobre 2022.
Se poi la dichiarazione dei redditi viene fatta da un commercialista, la scadenza si posticipa di alcuni mesi.
A chi chiedere aiuto per la dichiarazione dei redditi?
Oltre a chiedere aiuto ad un commercialista, puoi farti aiutare anche da un "Lohnsteuerhilfeverein": sono centri di assistenza fiscale che di norma per cifre molto basse aiutano i lavoratori dipendenti a presentare la dichiarazione dei redditi.
Esistono inoltre molti programmi per il pc e anche alcune app che ti guidano nella compilazione online della dichiarazione dei redditi. Anche lo stesso programma ufficiale con cui bisogna inoltrare la dichiarazione dei redditi all'Ufficio imposte, il programma Elster, permette una compilazione passo passo della tua Steuererklärung.
A volte conviene presentare la Steuererklärung
Importante: anche se non sei obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi, valuta la possibilità di presentarla. Sono infatti molte le detrazioni di cui puoi usufruire e che ti vengono restituite sotto forma di rimborso.
In questo caso si parla di dichiarazione dei redditi volontaria (freiwillige Steuererklärung) e va presentata al termine dell'anno solare. Ma la si può presentare anche in maniera retroattiva, fino ad un massimo 4 anni.
Riforma dell'imposta fondiaria sugli immobili: la Grundsteuerreform
Nel corso del 2022 è partita in Germania la cosiddetta Grundsteuerreform, cioè la riforma dell'imposta che ogni proprietario di immobili, o di terreni, deve versare allo Stato tedesco. Questa imposta può essere paragonata, se pure con qualche differenza, all'IMU (Imposta Municipale propria), introdotta in Italia a partire dal 2012. Importante: dopo lunghi tentennamenti, la scadenza per presentare la dichiarazione per la Grundsteuer è stata spostata dal 31 ottobre 2022 al 31 gennaio 2023.
Lo scopo della riforma è quello di rivedere i valori catastali dei singoli immobili, o terreni, e di ridefinirne i valori imponibili. Per questo motivo i proprietari di immobili hanno ricevuto una lettera dall'Ufficio delle Finanze tedesco (Finanzamt) con la richiesta di presentare obbligatoriamente una dichiarazione (Erklärungsabgabe) in cui vengono forniti dati e caratteristiche dell'immobile posseduto, sia che sia abitato dal proprietario stesso, sia che sia affittato ad altre persone.
Una volta inviata la dichiarazione al Finanzamt, verrà d'ufficio ricalcolato il nuovo valore catastale dell'immobile e di conseguenza anche la somma dovuta per l'imposta sulla proprietà. L'Ufficio imposte ci informerà su quale sarà la nuova imposta che dovremo versare.
Attenzione: il ricalcolo del'imposta verrà applicato solo a partire dal 2025. In alcuni casi l'imposta potrebbe risultare più alta, in altri più bassa.
Chi non presenta la dichiarazione per la Grundsteuer, anche dopo ripetuti inviti e avvisi da parte dell'Ufficio imposte, rischia di andare incontro ad una multa. La dichiarazione, inoltre, deve essere inviata esclusivamente in formato elettronico. Può essere presentata tramite la piattaforma per la dichiarazione dei redditi online ELSTER, a cui ci si deve prima registrare, oppure attraverso la piattaforma online dedicata esclusivamente alla raccolta dei dati per la riforma della Grundsteuer:
Questa piattaforma è attiva però solo nei seguenti 11 Bundesländer: Berlin, Brandenburg, Bremen, Mecklenburg-Vorpommern, Nordrhein-Westfalen, Rheinland-Pfalz, Saarland, Sachsen, Sachsen-Anhalt, Schleswig-Holstein e Thüringen.
Attenzione: Se sei proprietario di un immobile, o di un terreno, e non hai ricevuto la richiesta da parte dell'Ufficio imposte tedesco di inviare i dati relativi alla tua proprietà (Erklärungsabgabe), prendi contatto con il Finanzamt e segnala il mancato ricevimento. Sei infatti comunque obbligato a presentare la dichiarazione.
Vivere in Germania
Scopri qui gli altri video della serie "Vivere in Germania", ad esempio sull'assicurazione sanitaria in Germania, sul mondo del lavoro tedesco, sui sussidi sociali o anche sul mondo della scuola tedesca. Li trovi anche sulla nostra pagina Facebook: COSMO - Radio Colonia.