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Parlando di femminismo, e tanto altro, con Paola Cortellesi COSMO italiano 08.03.2024 21:11 Min. Verfügbar bis 08.03.2025 COSMO Von Francesco Marzano


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Parlando di femminismo, e tanto altro, con Paola Cortellesi

Stand: 08.03.2024, 18:00 Uhr

di Francesco Marzano, Cristina Giordano e Tommaso Pedicini

La regista e attrice Paola Cortellesi sta presentando in Germania il suo film "C'è ancora domani" che in Italia ha riscosso un enorme successo di critica e di pubblico. Il film, ambientato nella Roma del 1946, parla di temi attualissimi, come la violenza di genere, il patriarcato e la lotta per l'emancipazione femminile. Francesco Marzano ha intervistato per noi Paola Cortellesi. Ma nella Giornata Internazionale della donna facciamo anche il punto sulla condizione femminile nel mondo del lavoro tedesco: numeri e dati raccolti da Cristina Giordano.

"Morgen ist auch noch ein Tag", ein Film von Paola Cortellesi.

La locandina del film "C'è ancora domani"

Il divario uomo-donna in Germania

La disparità tra uomo e donna nel mondo del lavoro può essere analizzata secondo criteri diversi: il gender pay gap riguarda la differenza di salario tra uomini e donne, il gender hours gap osserva le ore di lavoro retribuite, il gender employment gap guarda invece al tasso di occupazione, in generale.  Su questo ultimo punto, anche in Germania – come nel resto d'Europa, gli uomini lavorano ancora più delle donne, il 65,8% contro il 58,7% (fonte: Destatis). Esistono però differenze regionali: nelle regioni dell'Est c'è per esempio una ripartizione più equa che nelle regioni dell'Ovest. A proposito di ore di lavoro retribuite, quasi la metà delle donne in Germania lavora con contratti part-time (49,8%). È positivo, invece, che negli ultimi dieci anni sia più che raddoppiata l'occupazione femminile delle donne di origine straniera.

Donne ai vertici

La percentuale di aziende in Germania con almeno una donna ai vertici è del 27%. E questo nonostante in Germania, dal 1° agosto 2021, le società quotate in borsa con più di 2.000 dipendenti e più di tre membri nel cda debbano garantire per legge almeno una donna nel consiglio di amministrazione. Inoltre, un'analisi del KfW dice che nella piccola e media impresa made in Germany le donne in posizioni dirigenziali non solo sono sottorappresentate, ma nell'ultimo anno sono addirittura diminuite: oltre 150.000 imprese in meno rispetto all'anno precedente.

Donne e media

Le disparità esistono anche se si guarda a settori specifici. Se si considerano i media, i dati sulla presenza di donne ai vertici sono ancora sconfortanti. Le donne sono ampiamente presenti nelle redazioni, ma anche in Germania ben poche sono direttrici di un giornale o di una tv: oltre la metà dei media tedeschi è infatti diretto da uomini (60,5%). In Italia questa percentuale è ancora più alta: l'80% dei media è diretto da un uomo.

E sul salario a che punto è il divario?

La Germania è uno dei paesi europei con il più alto divario salariale tra uomini e donne. Secondo gli ultimi dati dell'Ufficio federale di statistica Destatis, le donne guadagnano il 18% in meno degli uomini. Ci sono diversi motivi che spiegano questa discriminazione, in particolare il fatto che le donne lavorano in settori meno retribuiti e perché sono maggiormente impiegate con contratti part-time.

Lavorare meno e guadagnare meno significa non solo avere una disponibilità economica limitata, ma avere in futuro pensioni più magre. Ecco perché le donne sono più a rischio povertà, anche in età pensionistica. Mettendo insieme tutti questi dati, e cioè: ore lavorate, partecipazione al lavoro, salario, Destatis tra donne e uomini in Germania calcola un divario complessivo del 39%. E questo nel Paese che fu della socialista tedesca Clara Zetkin, ideatrice a inizio del Novecento della Giornata internazionale della donna.

In Italia il divario salariale è invece «solo» del 4%. Apparentemente, si potrebbe sostenere, c'èequilibrio tra uomini e donne nel mondo del lavoro, in realtà, secondo molti esperti bisogna guardare soprattutto al tasso di occupazione femminile. In Italia, infatti, lavorano solo poco più della metà delle donne (55% secondo la Camera. Secondo altre statistiche questo dato scende addirittura al 40%). I motivi sono soprattutto la crisi occupazionale, e le grandi lacune nel welfare che fanno sì che siano ancora le donne a restare a casa e a occuparsi dei figli.

Il film di Paola Cortellesi anche in Germania

Paola Cortellesi mit Francesco Marzano

Paola Cortellesi con Francesco Marzano

C'è ancora domani è il suo primo film da regista. Ambientato a Roma nel 1946, appena dopo la fine della guerra, racconta la quotidianità di Delia, la protagonista interpretata dalla stessa Paola Cortellesi, e della sua famiglia. Ma si sofferma in particolare sulla violenza verbale e fisica che Delia subisce quotidianamente da parte del marito. Nessuno batte ciglio: è la normalità di un patriarcato che si riproduce di generazione in generazione e non risparmia nemmeno le fasce più abbienti della società, dove comunque le donne non hanno voce in capitolo.

Dal 4 aprile il film di Cortellesi con il titolo Morgen ist auch ein Tag arriva anche nelle sale cinematografiche tedesche. Di passaggio in Germania per la presentazione, abbiamo parlato con Paola Cortellesi di emancipazione femminile e violenza nei confronti della donna – ricordando che anche in Germania ogni due giorni viene uccisa una donna per mano del suo partner o ex partner.